Se stai leggendo questa guida significa che è già da un po’ che stai pubblicando contenuti ma il loro posizionamento sui motori di ricerca è pessimo. Tranquillo, dammi un minuto del tuo preziosissimo tempo per spiegarti nel dettaglio i segreti del posizionamento sui motori di ricerca. Continua a leggere questo articolo e potrai scaricare gratuitamente un ebook in formato pdf, contenente tutti i consigli utili per iniziare ad applicare AdSense e monetizzare subito con il tuo blog.
1. Ottimizzazione del posizionamento
Voler migliorare la classifica e di conseguenza il posizionamento sui motori di ricerca, non è impossibile ma anche questa operazione ha le sue regole. Ad ogni modo, c’è una regola da tenere bene in mente: “Più alto è il ranking dei tuoi contenuti, più traffico ottieni “.
È logico che più traffico ottieni, più entrate, almeno si spera, genererai grazie ai tuoi contenuti.
Molti blogger commettono un errore fondamentale, penalizzando enormemente la SEO e di conseguenza profitto e autorevolezza. Infatti, ritengono che una volta creato un contenuto e fatta la giusta spinta promozionale iniziale, il loro posizionamento su Google ormai è cosa fatta e possono tranquillamente dedicarsi ad altri contenuti trascurando purtroppo i vecchi.
Beh le cose non stanno proprio così. Infatti, un buon blogger deve sempre tenere aggiornati i post del suo blog, mantenendo sempre aggiornato e attuale il suo contenuto.
Ma a questo punto una domanda ti sorge spontanea: “Ma in tutto questo i motori di ricerca cosa c’entrano?” L‘ottimizzazione dei contenuti non dovrebbe essere un evento fatto una tantum. E comunque non ci vuole un esperto di pratiche SEO per capire che, ogni contenuto deve essere modificato costantemente per ottenere un posizionamento più alto e indirizzare più traffico organico possibile.
Migliorare il posizionamento su Google è un processo continuo che coinvolge molte variabili come la gestione dei link in entrata e la continua manutenzione dell’intero dominio in modo che sia sempre efficiente e affidabile. Ma ciò che è veramente importante per un buon posizionamento su Google è l’aumento della percentuale di clic (CTR) nelle pagine dei risultati di ricerca.
L’elevata percentuale di clic nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca mostra a Google che i tuoi contenuti stanno attirando l’attenzione degli utenti. Di conseguenza, l’algoritmo RankBrain ora classifica le pagine con alti valori di CTR più in alto nei risultati di ricerca, mentre quelle con CTR più bassi perdono posizione e di conseguenza vengono spostate verso il basso.
Quindi, siccome Google classifica le pagine con CTR più elevati più in alto nei risultati di ricerca, concentrati sull’aumento del CTR per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca.
2. Come Migliorare il CTR e il rendimento
La Google Search Console è uno degli strumenti più preziosi e disponibile gratuitamente per i blogger e gli appassionati di SEO. Pertanto se hai un blog con WordPress, in questo video vedrai come collegarlo alla Google Search Console.
Una volta che la Google Search Console è stata configurata e connessa al tuo sito, dovrai attendere alcune settimane prima che i dati vengano popolati correttamente da Google. O meglio ancora, se la Google Search Console fosse già configurata tutto quello di cui hai bisogno è accederci con il tuo account Google.
Una volta che effettuato l’accesso vai al rapporto sul rendimento, quindi clicca sulla voce “Risultati di ricerca”. Questa funzionalità ti mostra quanti clic e impressioni totali hanno ricevuto le tue pagine in un determinato periodo di tempo, nonché il CTR medio e la posizione media che le tue pagine ottengono nei risultati dei motori di ricerca.
Trovare pagine con CTR bassi è estremamente utile. Ma vediamo come migliorare il posizionamento di queste pagine.
3. Trova pagine con CTR bassi
La più grande opportunità che hai per aumentare il traffico è trovare le pagine che hanno un numero elevato di impressioni ma pochissimi clic.
Nella scheda Query, fai clic su “Impressioni” per ordinare le query in base al numero di impressioni ricevute dai tuoi contenuti nelle pagine dei risultati di ricerca.
In questo esempio, puoi vedere che c’è un problema. Il terzo risultato ha un CTR molto basso, cioè solo 163 clic a fronte di oltre 10259 impressioni. Questo significa che quando un visitatore vede quel risultato solo pochi sono invogliati a cliccare su quella pagina.
Se così tante persone vedono quel risultato ma non lo cliccano, qualcosa di sbagliato nel modo in cui appare nei motori di ricerca c’è senz’altro. Quindi, dobbiamo correre ai ripari e iniziare ad effettuare le prime modifiche al post. Vediamo nel prossimo paragrafo cosa modificare per rendere la nostra pagina più appetibile ai visitatori.
4. Ottimizzazione dei titoli delle pagine e delle Meta Description
Per la maggior parte delle pagine elencate in Google, vengono visualizzati solo tre contenuti: Titolo, URL e Meta Description. Queste tre informazioni sono tutto ciò che hai per convincere un visitatore a cliccare sul tuo sito.
Ecco come appare la pagina “Come installare Windows 10 su Raspberry Pi3 e Pi4” nella pagina di ricerca di Google:
Adesso mettiti nei panni dei tuoi visitatori. Se cercassi “windows 10 su Raspberry” e vedessi questo risultato, cliccheresti su di esso? Probabilmente sì e probabilmente no.
In questo caso e per questa pagina il posizionamento è ottimo, proprio perché sia il Titolo sia la Meta Description convincono il visitatore sulla buona qualità del contenuto stesso. Nel caso in cui non fosse così dovremmo apportare delle modifiche, è necessario aggiornare il contenuto del post.
L’ottimizzazione del titolo è il fattore più importante per aumentare i CTR, poiché è la parte del risultato di ricerca che portano i visitatori a consultare l’articolo.
Quando ottimizzi i titoli, assicurati di includere l’intera stringa di ricerca, cioè la frase chiave, il più vicino possibile all’inizio del titolo. Inoltre, le persone che cercano “Come installare Windows 10 su Raspberry” sono probabilmente interessate ad installare anche loro Windows 10 sul proprio Raspberry, quindi cerca sempre di invogliarli ad intraprendere un’azione come, ad esempio: “acquista ora il tuo Raspberry”.
La tua Meta Description ha il compito di presentare la tua pagina nei risultati di ricerca. È la tua occasione per distinguerti dal resto dei risultati sulla pagina. Qualsiasi menzione che fai nel testo della parola chiave rendila sempre in grassetto.
5. Migliora le altre pagine con basso CTR
Probabilmente, con tua grande meraviglia, scoprirai di non avere carenza di pagine con prestazioni scadenti. È incredibilmente comune per la maggior parte dei siti avere percentuali di clic inferiori all’uno percento per la maggior parte dei loro contenuti.
Quindi, Trova le pagine con un CTR inferiore al 3% e ottimizzale, soprattutto quelle con un volume elevato di impressioni e un CTR molto basso. Dopo averle aggiornate, attendi circa un mese e poi torna nuovamente nella Google Search Console per vedere come si comportano le variazioni effettuate e se i valori di CTR, cioè Clic su Impressioni sono migliorati.
Se hai modificato Titolo, Meta Description e URL a dovere, dovresti vedere un discreto aumento dei clic dalla data successiva agli aggiornamenti.
Per alcune query di ricerca, un aumento dei CTR anche dell’uno percento può significare migliaia di nuovi visitatori interessati ai contenuti del tuo sito. Inoltre, migliorare i Titoli, le Meta Description e gli URL è molto più semplice che creare di sana pianta un contenuto completamente nuovo.
6. Le frasi chiave correlate
Durante la stesura del contenuto di un articolo, come abbiamo visto precedentemente, bisogna prestare attenzione nel richiamare la frase chiave principale. Ma c’è un’altra cosa da tenere in considerazione, le frasi chiave correlate a quella principale.
Ma vediamo cosa sono queste frasi chiave correlate e dove trovarle. Partiamo dal ricercare in Google la nostra frase chiave principale, il motore di ricerca alla fine della pagina dei risultati, ci prospetterà un riquadro identificato con l’etichetta “Ricerche correlate”, dove vengono riportate tutte queste famose frasi correlate a quella che stiamo ricercando, che nel nostro caso è la parola chiave principale.
Queste frasi elencate tra le ricerche correlate, è buona norma richiamarle, sempre in grassetto, nel contenuto dell’articolo. Questo aiuterà il motore di ricerca a capire meglio di cosa tratta l’articolo e ad associarlo al Search Intent del visitatore.
LEGGI ANCHE: Come scrivere un articolo perfetto con WordPress.
7. Il Page Authority
Al contenuto dell’articolo, i motori di ricerca, associano un voto che in gergo tecnico è chiamato “Page Authority”. Questo valore, a parità di qualità del contenuto, contribuisce ad un miglior posizionamento di un post rispetto ad un altro con Page Authority più basso.
Non è possibile influenzare questo valore, in quanto è calcolato direttamente dal motore di ricerca sulla base di una complessa formula che tiene in considerazione molti fattori.
Come abbiamo menzionato più volte la qualità del contenuto è il parametro più importante per quanto riguarda il posizionamento, ma ci sono tanti altri fattori da non trascurare come ad esempio, il tag ALT delle immagini inserite nell’articolo. Questo Tag, può essere composto da due parti, più o meno in questo modo: “parola chiave principale – descrizione immagine”. Questo sarà un ulteriore ausilio, per il motore di ricerca, e contribuirà a dare più autorevolezza al tuo contenuto web.
A questo indirizzo, puoi trovare un servizio web gratuito che calcolerà il Page Authority del tuo URL.
8. L’importanza di avere un indice dei contenuti
È buona norma, inserire subito dopo una eventuale introduzione al contenuto di un post, un riquadro contenente un indice degli argomenti discussi nel post.
Se hai un blog, creato con WordPress, cosa molto consigliata, puoi installare il plugin gratuito “Easy Table of Contents”. Questo plugin genererà automaticamente l’indice prelevando il contenuto delle intestazioni da H2 ad H6 presenti nel post.
L’indice del post, contribuirà a migliorare il Page Authority e di conseguenza il posizionamento sui motori di ricerca.
9. Google Ads per la scelta della frase chave
La scelta della frase chiave è l’azione più importante da fare, prima della stesura dell’articolo stesso. Fortunatamente, il web, è pieno di software in grado di suggerirci queste frasi.
Uno dei più gettonati è Google Ads, precedentemente conosciuto come “Google Keywords Tool”, ma ne esistono altri, come ad esempio, UberSuggest, SemRush, ecc… tutti questi software hanno comunque dei piani sia gratuiti che a pagamento.
In questo articolo ci concentreremo principalmente su Google Ads e su come utilizzarlo per risalire alla frase chiave principale e come sceglierla tra le tante proposte. Innanzitutto devi registrati e accedere a Google Ads.
Questo strumento è integrato in un applicativo più sofisticato che si chiama Google AdWords, applicativo a pagamento offerto da Google molto utile agli inserzionisti per promuovere i loro prodotti. Ad una prima analisi di Google Ads si evince che non è possibile accedere a questo strumento, se prima non crei una campagna pubblicitaria a pagamento.
In realtà non è così, l’accesso è possibile gratuitamente, l’importante e che devi evitare di creare campagne pubblicitarie, o per lo meno se lo si fa, basta annullarla o sospenderla, potrai continuare ad accedere gratuitamente allo strumento di pianificazione delle parole chiave Google Ads.
In questo video tutorial ti verrà mostrato come accedere gratuitamente a Google Ads senza creare una campagna pubblicitaria in Google AdWords.
Come evidenziato in figura, una volta specificata la parola chiave generica per il tipo di contenuto da pubblicare, il sistema mostrerà un’infinità di frasi chiave, cioè quelle che il pubblico ricerca solitamente sul web, e tu non dovrai fare altro che selezionare quelle frasi composte da più di 3 parole ma con bassa concorrenza e alto numero di ricerche mensili.
10. Condivisione dei contenuti
Un altro aspetto molto importante, che può migliorare notevolmente il posizionamento è la condivisione del contenuto o meglio dell’URL sui social web più gettonati del momento. Anche qui, WordPress, fa la differenza. Infatti installando il plugin gratuito “Revive Old Posts”, potrai condividere automaticamente i nuovi post su Facebook e Twitter al momento della pubblicazione.
Non solo, ma il plugin ad intervalli specificati nella sua pagina delle impostazioni, riproporrà automaticamente e randomicamente tutti i tuoi post sia su Facebook sia su Twitter, Portando traffico e di conseguenza migliorandone il posizionamento e il Page Authority.
Ma c’è un altro social network, che vale la pena considerare, ormai molto maturo e affidabile come aggregatore di contenuti web. Parlo di Quora, questo social network ti permetterà di condividere l’URL relativo al tuo articolo con tutti i tuoi followers su Quora. Una volta loggato, lo puoi fare anche con il tuo account Google, puoi condividere immediatamente i tuoi post come evidenziato in figura.
11. Crea contenuti con più attenzione
L’implementazione della strategia di cui abbiamo parlato sopra, non solo aiuterà i tuoi contenuti esistenti a posizionarsi meglio, ma ti fornirà presto il metodo da utilizzare per gestire, sempre con più professionalità, le frasi da utilizzare e come utilizzarle per posizionare meglio i tuoi post nei risultati di ricerca. Puoi, una volta acquisito il metodo, applicarlo per creare nuovi contenuti, dando a quel contenuto un vantaggio immediato.